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Intervista a Gerolamo Sacco su Alieno, il primo album da cantautore del musicista bolognese

Data di pubblicazione 27/07/2013


Prologo. Ho preso appuntamento in Miraloop per sentire un’anteprima dell’album Alieno (official hashtag #Alieno). Non avevo mai sentito nulla del genere! E quindi eccomi qua a intervistare il ” #CantautoreDelFuturo “! Buona lettura, Eli*

Intervista a Gerolamo Sacco sul suo primo disco: Alieno. 27 Luglio 2013

Ciao Gerolamo. Un riepilogo di quello che so, Alieno è il tuo primo album, vorrei farti molte domande ma, oggi che è la prima volta che parlo con te, vorrei partire da questo disco. Di che cosa parla innanzitutto? E’ autobiografico?

Alieno è autobiografico, ma non esplicitamente! E’ una storia immaginaria di un percorso personale, e anche un album di protesta. Una protesta contro questa società nelle sfumature di cui nessuno parla, quelle più profonde.

Perchè “alieno”?

Nella strada, nel percorso che ognuno compie per esprimere se stesso in un’epoca come questa, distaccarsi dalle strade già percorse e segnate è un passaggio fondamentale. Altrimenti c’è solo omologazione. Alieno perchè ognuno di noi lo è, da un certo punto di vista.

Quindi non parla di un alieno vero, da incontri ravvicinati del terzo tipo, è una metafora!

E’ chiaro;)

Raccontami la storia!

#Alieno all’inizio della storia è un prestigiatore che tanto tempo fa che inventa una macchina del tempo per stupire il suo pubblico con una magia nuova, e finisce nei cieli dei giorni nostri. Come vedrebbe la nostra epoca un uomo di un’altra epoca? Succede di tutto, da invasioni aliene a muse ammaliatrici che accompagnano #Alieno durante il viaggio. Una rappresentazione teatrale di una realtà che noi viviamo tutti i giorni. Forse non esisteranno “alieni che suonano il blues” come nel disco, non si va ancora a ballare il twist sulla faccia bianca della Luna, ma è questione di giorni. Viviamo tutti qua, nel mondo che #Alieno racconta, storia dopo storia, mentre cresce in lui la consapevolezza sempre più forte di come agire, e reagire, fino a trovare se stesso, persino l’amore e la gioia. Si conclude con #Alieno che partecipa ad un Reality Show in cui mandano le persone su astronavi per osservarle, ma invece che stare al gioco, e fare quello che tutti si aspettano, si impossessa dell’astronave e scompare, per la seconda volta, agli occhi di tutti, volando via in cerca di nuovi mondi. E la storia ricomincia. Non la considero una storia mia, per me è la storia di tutti noi, in questi anni, in questo paese. Sono convinto che (quasi) ognuno di noi, almeno una volta, ha fatto una “grande magia”, qualcosa che pensava fosse impossibile, ma è riuscito a fare. Ognuno di noi ha dato battaglia, si è incazzato o si è sentito diverso, una volta nella vita. Ognuno di noi ha le sue guide e ispirazioni. Io ho Caterina c’è chi ha Tila Tequila e chi Milena Gabanelli, ma poco cambia. Ognuno di noi va fuori tempo, quando vuole. Ognuno di noi ha capito che oltre al proprio salotto esiste un mondo che spesso ha delle regole che non sempre coincidono con le nostre. Ognuno di noi è un sognatore, se si lascia andare. Ognuno di noi è un alieno, se cerca se stesso per davvero!

Quindi questo prestigiatore arriva ai giorni nostri. Magia riuscita!

Dipende dai punti di vista. In questa introduzione c’è già il punto di tutto il disco. Lui vola nel futuro, quindi la magia è riuscita. Ma per la gente no, perchè non lo vede ritornare. La magia che vuole la gente, non tutta la gente, ma quasi tutta, è quella magia dove le cose che fai scomparire, riappaiono. Cioè magia finta, di spettacolo. Lui invece vuole volare “via da quella sera, via da quello show”, è stufo di finzione. C’è della protesta già in questo concetto, se ci pensi.

E si ritrova ai giorni nostri, la prima canzone dopo il Prestigiatore è Alice. Di cosa parla?

Del futuro la prima cosa che vede è una festa. Da una festa può emergere uno spaccato della nostra società. La parodia è tra la vita e una festa. La vita è un’altra cosa Alice, è la guida, il Virgilio di #Alieno. Il messaggio della canzone è che con la fantasia si può combattere qualsiasi grande difficoltà. Alice è in questa festa delirante, e il protagonista della storia si accorge di non poter più tornare indietro nel tempo. La condizione della nostra epoca come un labirinto, dal quale non puoi uscire, io lo trovo molto interessante. Dalla vita stessa, non puoi scappare, solo viverla. Questo è Alice. E Alice, la bambina, è come se lo prendesse per mano. Prendo per il culo anche un po’ di gente che ho conosciuto nel mondo della musica. Finisce con un pattern-gate di una sirena allucinata, bellissimo.

Ci sono varie emozioni che comunichi. Mi ha colpito la felicità malinconica e potente che traspare da “Bonjour Tristesse” e “Il Mondo Intorno a Noi”.

Sì! Bonjour Tristesse e il Mondo Intorno a Noi parlano, anche se con parole completamente diverse, della stessa cosa. Del fatto di gioire della malinconia. Ci sono tantissimi concetti dentro queste canzoni, ma il senso è quello. “Bonjour Tristesse when I’m feeling happyness, tu che ora stai ridendo, e io che riderò con te” / “Noi ci guardiamo e ci sorridiamo tristi, quando sentiamo il mare dentro una conchiglia” Bonjour Tristesse è nel contesto della creatività artistica, Il Mondo Intorno a noi in quello dell’amore o dell’amicizia, ma parlano della stessa emozione. C’è una parola portoghese, saudade, che non è traducibile in italiano e in qualsiasi altra lingua se non come “malinconia del futuro”. E’ un concetto che hanno solo loro, legato al mare e all’infinito. Gente che ha osservato a lungo l’oceano. Io per esempio non sono un malinconico “dei bei tempi”. cerco le mie emozioni più profonde nel futuro. In Bonjour Tristesse, se ci fai caso, quando inizia, dice “il paesaggio era già dipinto, il pittore non lo sapeva, e dipingeva anche te”: compiere cose già successe, è l’estasi del futuro! Il passato non mi affascina e non lo rivango. Se arrivasse un mago e mi dicesse “vuoi tornare indietro nel passato” gli direi di no. Almeno non nel mio di passato. Nel passato in genere, forse, sì: nel rinascimento per esempio. Andrei a provarci con le lavandaie al fiume suonando la cetra.

Inni del futuro: alieni che invadono la Terra, cieli troppo grigi, gente che non guarda più le stelle, e alieni che…suonano il Blues!

Io il mondo lo vedo così. #Alieno lo vede così. “Nuvole che coprono le stelle che brillano per gente che tanto non le guarda più”. Gli alieni che suonano il blues è una parodia degli artisti e del pubblico di certi artisti. Dopo l’arrivo degli alieni, nella storia, c’è un grande momento di intensità e fervida rivoluzione culturale. C’è una scossa elettrica.

Ognuno ha un suo mondo ideale: come sarebbe il tuo?

Società dove non esistono i vestiti, i soldi, l’energia elettrica, i cretini.

Ahahah! Come faresti la tua musica senza energia elettrica?

Beh, la mia musica senza energia elettrica, nella sostanza non cambierebbe di una virgola  Fare certe cose senza tecnologia sarebbe un po’ come andare a cavallo da Milano a Bologna per lavoro, bellissimo ma troppo costoso e poco performante. E poi c’è bisogno di vibrazioni forti, in questa situazione. Non puoi far ridere un thailandese raccontandogli una barzelletta in dialetto sardo, devi parlare la sua lingua. Siamo in questa società qua, non l’ho creata io :)!

Come dovrebbe essere la società secondo te?

Una società di cooperazione, dove non esiste il bisogno di spazio, la chiusura della coppia e della famiglia per creare un piccolo mondo felice, tutto il mondo lo sarebbe. Una società in armonia e sintonia con il proprio pianeta. Roba Hippie, ma hippies con le palle…! Vedi, se mi avessi chiesto perchè non vado a vivere sugli alberi, ti avrei risposto che non ci sono molti alberi. La canzone “Venere” parla di quello.

C’è una connessione tra la Terra e Venere secondo te?

C’è una connessione reale tra Venere e la Terra: Venere, un tempo, era come la Terra, e lo dimostrano studi scientifici. Poi qualcosa è successo, non si sa ancora cosa (o forse si sa ma non lo si dice…), e l’effetto serra ha fatto evaporare completamente gli oceani. Si è distrutta l’atmosfera, e l’acqua a contatto con il cosmo ha prodotto le nuvole di gas che oggi ricoprono completamente quel pianeta. Magari un tempo eravamo lì e ce ne siamo dovuti andare. Sarebbe interessante scoprire che il mito dell’Arca di Noè parla proprio di questo. Nessuno lo sa, io mi tengo il beneficio del dubbio, mi mette allegria. Nella mia canzone, invece, i venusiani vedono che i terrestri inquinando creano l’effetto serra che c’è da loro e propongono con molta gentilezza ai terrestri di scambiare i pianeti. C’è tutto un viaggio magico intorno a questa visione.

Come sarebbe se arrivassero davvero gli alieni, oggi?

Elisa io non sono affatto sicuro che l’uomo venga dalla Terra. Quindi non penso arrivi proprio nessuno. Semmai arriviamo noi stessi, da qualche altra parte. Il grande ritorno. Ognuno la vede come vuole, ma trovo improbabile che veniamo da qua. Non si spiega come mai a Città del Messico e al Cairo esistono piramidi costruite migliaia di anni fa in parti opposte del mondo che hanno lo stesso perimetro misurato in centimetri. Oppure non si spiega come mai in Sud America ci stanno ex costruzioni che oggi sarebbe impossibile fare con le tecnologie di oggi. Non si spiega come mai tutte le grandi religioni e delle civiltà di tutto il pianeta abbiano in comune storie di carri che arrivano dal cielo e portano conoscenze, e questo tra l’altro coincide anche con l’inizio della scrittura! Non si spiega neanche come mai si dica che l’uomo si sia evoluto dalla scimmia, quando le scimmie esistono tuttora ed hanno una differenza rispetto a noi davvero sostanziale: anche i ragni si sono evoluti, sono un po’ più piccoli e più resistenti, ma mica hanno le banche, internet o giocano a pallone. Per non parlare di quella bellissima storia contenuta nel primo libro mai scritto che solo a leggerla fa venire i brividi, quella che inizia con la creazione fisica dell’essere umano e finisce con l’uomo e la donna che si incominciano a vergognare di essere nudi per iniziare il cammino che ci porterà all’era industriale attraverso guerre, carestie, periodi bui, fino ad oggi e ad internet. Nella mente collettiva la storia di Adamo ed Eva si è ridotta ad una parodia. La mela lasciamola a Biancaneve…In quella storia c’è tutto!

C’è secondo te possibilità che una società simile a quella vorresti, un giorno, si realizzi?

Non a breve. Magari, in un futuro lontano…E poi non è detto che altre persone la vogliano. Per esistere una cosa del genere, dovrebbero volerlo tutti! Io critico questa società, ma la capisco. Vedi, sulla Terra non esiste un ecosistema in grado di sostenerci. Siamo dotati di memoria extra-organica a differenza di tutti gli altri esseri viventi (quella per cui giochiamo a pallone, dipingiamo, ecc.) e, per sopravvivere, dobbiamo soggiogare un intero pianeta. Non beneficiamo di appagamento per il semplice fatto di respirare aria, abbiamo bisogno di altro. Non c’è spazio, non sopportiamo naturalmente il clima che c’è dove viviamo. Le civiltà antiche chiamavano la Terra “la casa lontano da casa”. Per reggere il gioco della vita abbiamo bisogno di credere in superpotenze divine che vengono dallo spazio. Non è una condizione naturale per noi, ci stiamo ancora abituando. Dobbiamo darci tempo. Continuiamo a pensare che possa arrivare qualcuno sulla Terra, addirittura cerchiamo di andarcene, scorrazzando per il sistema solare: pensateci bene, come potrebbe venire in mente un’idea simile se non fosse radicata nel nostro inconscio? Perchè ci interessa andare a spasso per la via Lattea, cosa cerchiamo?  Ad ogni modo penso che siamo sulla direzione giusta, e la tecnologia ci aiuterà a fare passi in avanti. Un giorno che potremo disintegrare rifiuti e clonare acqua siamo a posto. Almeno qui. Poi per Pandora vedremo. Sono ottimista.

Quel pezzo degli uomini che fanno finta di andare sulla Luna è molto bello. Ma tu non pensi che l’uomo sia andato davvero sulla Luna?

Ma si, c’è andato sicuramente. Però il film del 1969 mi fa ridere. Se fossero andati a passeggiare sulla Luna nel 1969 come in quel film, oggi avrebbero almeno fatto dei concerti in diretta, per gli stessi motivi. E’ vero che rifarlo costa soldi e bla bla bla, però…dai, in piena guerra fredda, bandiere americane che sventolano in un posto senza vento! Giusto perchè erano americani. Loro ci tengono al loro onore. Se erano italiani la Gabanelli avrebbe già smascherato tutto il bluff in due puntate di Report. A voi lascio pensare quel vi pare eh, ma io non ci credo. Ad ogni modo, gran spettacolo, uno dei più grandi di sempre, quindi complimenti a tutti i ragazzi della Nasa:) Però non è questo il punto della canzone, ho preso ad esempio l’uomo che va sulla luna perchè fa ridere a me, ma ognuno può prendere la storia che vuole per ridere di cose date per scontate!

Chi è Margherita?

Rappresenta le scelte della vita. Sai che la margherita, il fiore, è usato per quel gioco in cui se stacchi petalo dopo petalo dicendo “m’ama”  poi “non m’ama”, l’ultimo petalo determina la risposta esatta. E’ un gioco molto divertente ma facile da capire, se la margherita ha petali dispari finisce con “m’ama” se ha petali pari finisce con “non m’ama”. C’è chi fa questo gioco nella vita, e si perde volontariamente dietro a sorti che non dipendono da noi. Un gioco che ti porta a dipendere dai più forti (quando c’è la gente che chiede al re “quanti sono i petali di Margherita” il re dice 10, quante sono le dita, numero pari che vuol dire risposta negativa nel gioco dei petali, e grazie a questa menzogna il re, che rappresenta una persona potente qualsiasi, è più forte). E ti porta a non godere delle bellezze di quel che hai veramente, e non che possiedi, perchè sono di tutti, come l’acqua, l’aria e il sole…! E’ stata la prima canzone che ho cantato. Non sapevo cantare all’epoca, ma me la sono cantata lo stesso. Aveva una forza per me mistica. Certe cose bisogna lasciarle accadere!

Quindi non farsi ingannare dal fatto che la società ti vuole “in un modo”, ed essere se stessi.

Trovo che dentro ognuno di noi ci sia molto di più di quanto offrano i condizionamenti esterni.

Chi è Sofia?

Sofia è una dea malefica vestita solo di miracoli. I miracoli come la vita in sé. L’illusione di capire la vita su un libro è capace di uccidere una mente. Bisogna fidarsi delle intuizioni e pensare. Le cose che ho detto a te, per esempio, sai quanti saranno sul piede di guerra armati di pollice e citazionismo per negare quello che ho detto a prescindere, o a inscatolare il mio pensiero in una qualsiasi corrente… Vedrai! Per seguire i propri orizzonti bisogna conoscere, e conoscere tanto, ma quando la conoscenza diventa autoreferenziale è la fine della cultura. Le università di studi filosofici dovrebbero creare elites culturali, non banche dati umane e politicizzate di cognomi illustri.

Ti piacerebbe avere l’appoggio degli intellettuali per un album con temi del genere?

Intellettuali veri sì. Quelli finti no, via. Carico di bassi i pezzi apposta, perchè gli pseudo-intellettuali temono i bassi come certi insetti muoiono con gli ultrasuoni. Non possono usare volumi troppo alti per non apparire volgari e quindi non possono godere di certe vibrazioni. Gente che quando ascolta i miei dischi, mi sparano due scemenze sul suono, sul genere, mi chiedono quanto vendo. Non ascoltano minimamente. L’altro giorno invece una ragazza austriaca mi ha scritto in privato che “il mondo intorno a noi”, che ho messo su youtube in una versione short qualche mese fa, le ha cambiato il modo di vedere la realtà e l’ha aiutata a prendere delle decisioni difficili. Si è registrata mentre la cantava e me la spedita sulla mia pagina Facebook. E non sa l’italiano. Non lo trovi fantastico? Lei per esempio è una “bambina del futuro”, come quella della canzone. “Bambina del futuro, senza storia, dove vai?” Le chiederò una traduzione in tedesco, la sua lingua madre, del brano.

 Io ho trovato mille riferimenti biblici nel disco. Dal “Noè telematico” che deve portar via dalla terra i generi musicali migliori, alle rane che piovono, al Dio che si trasforma in una rockstar.

La spiritualità è importantissima in una società come questa. Ma non credo nei religiosi di bandiera. La spiritualità deve superare la fede religiosa. #Alieno ha una sua spiritualità aliena. C’è un’opposizione tra “religione” che crea divisioni ed una spiritualità individuale che poi maturando diventa automaticamente collettiva. Anche per questo ti ho detto che la rete e la tecnologia risolveranno molti “bugs” della nostra società. Vedrai!

Una crescita individuale secondo te deve coincidere con il fatto di sentirsi diverso dagli altri?

Come risultato finale no, ma è un passaggio. Ti faccio un esempio. In questa società chiunque abbia delle forti caratteristiche personali viene accusato di essere egocentrico, perchè gli esseri umani sono omologati così tanto da nutrire una sorta di fastidio nei confronti di chi ha personalità originali. Generalmente chi più soffre del presunto egocentrismo delle personalità spiccate è in realtà una persona totalmente concentrata su se stessa che semplicemente non sopporta la propria condizione di inferiorità. Perchè se stesse bene con se stesso poco si preoccuperebbe di chi pensa questo o quell’altro. Sono quelli che poi diventano servi di Sofia, o servi delle macchine, o semplicemente persone vuote. Sono temi un po’ caldi questi, forse dovrei parlarne con Corrado Augias prima di fare da solo… :D. Sta di fatto che gli ostacoli non sono pochi, per chi compie un percorso di espressione personale, e a maggior ragione se compie questo percorso in maniera radicale. Soprattutto tra chi ha 20 / 30 anni, quando si modificano le persone, i rapporti, le storie. A volte ti mettono in un ruolo, ed in quel ruolo devi starci. Succede così anche con i personaggi famosi. Quando ti han messo lì, lì devi stare, anche se è un ruolo negativo. E’ quello che porta poi le personalità insicure a divenire vittime delle aspettative degli altri. L’#Alieno è dentro tutti noi, quando gridiamo con la nostra voce, quando ci facciamo sentire per quello che siamo. Nessuno è escluso. L’Alieno è una condizione che tutte le persone, soprattutto gli adolescenti, ritrovano sulla loro strada. Non vivere mai questa condizione vuol dire essere un omologato alle aspettative degli altri, non essere se stesso. #Alieno ha dei nemici molto potenti: i superficiali e gli invidiosi. Il nemico dell’Alieno vuole catalogarlo, metterlo in una scatola, fermarlo dal suo percorso. Ma Alieno, proprio perchè è trasformazione, è un divenire, non lo puoi fermare!

“Somebody Else”, l’unico tocco davvero “terreno” di questo disco, dove appari tu come uomo giovane che vive e lavora in Italia negli anni ’10, chiude la storia. Per arrivare a conoscere chi si è per davvero, bisogna fare la stessa cosa che non bisogna fare se si vuole davvero iniziare il percorso, ovvero il “cercare di essere qualcun altro”.

Già… Per essere davvero se stessi bisogna cambiare continuamente. Mettere sempre in discussione, in maniera positiva.

Terreno di ispirazione di questo disco non solo nelle sonorità e nelle metriche, l’Italia. Come ti trovi nel tuo paese?

A livello di ispirazioni niente mi da come l’Italia. Ho viaggiato tanto all’estero. Difficilemente ho trovato luoghi in grado di ispirarmi come i nostri. Praga, Tallinn, qualche città e poco altro. Però noi italiani stiamo attraversando un periodo buio.

Cosa manca secondo te al nostro paese oggi?

E’ difficile costruire. C’è una sostanziale separazione tra le parti. Oggi va di moda parlar male dell’Italia, auto-sputtanarsi, come se parlassimo di qualcosa al di fuori del nostro campo d’azione, l’Italia non sono loro, l’Italia siamo noi! Se vuoi prendere likes su facebook, inizi con “gli italiani” e tutti a cliccare contenti. Oppure critichi qualcuno, vai sul sicuro. Si costruisce molto difficilmente, c’è poca consapevolezza della propria individualità, della propria importanza, e questo influisce sulla collettività, allo stesso tempo c’è una cultura individualista, che però si regge su presupposti di individualismo sbagliati e fuorvianti. Inoltre siamo storicamente disuniti.

Come lo risolveresti?

Avremmo bisogno di uno psicanalista nazionale, come esistono gli psicanalisti per famiglie e singoli. Uno psicanalista che faccia ritrovare la gioia agli italiani di appartenere a quello che forse è il paese più bello del mondo. Si inizia con lo studiare la storia in maniera obiettiva, tanto per cominciare.

E’ bello che tu abbia voluto fare un album in italiano e dedicare della positività in questo senso in un momento così. Oltretutto tu non vieni da “Amici” quindi non sarà facile farti conoscere. E’ un bel rischio!

felice di prenderlo  Lascerò che la musica parli per quella che è. E se piacerà la musica, quello è un linguaggio che supera qualsiasi barriera culturale, linguistica o emozionale. Penso che solo con la musica avrei potuto raccontare una storia come quella di #Alieno. Un libro…non sarebbe bastato







           

 




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