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Il Dub "Western", nuova frontiera dell'Ethnotronica. Bleeding Hut e le Western Tales

Data di pubblicazione 02/05/2018


Amici e amiche di Miraloop, eccoci tornati sul nostro blog! Qualcuno sui social ci ha chiesto di raccontare che cosa stiamo esattamente combinando con il western, così abbiamo deciso di lasciare scritte qui due righe sull'argomento dei "dub" western, questa nostra sperimentazione musicale 100% Made in Miraloop.

Premettiamo che questo "esperimento" che ci sta appassionando ha già superato la prova: sta funzionando bene sia nei portali di vendita come Beatport sia nelle piste da ballo dove è stato testato per la prima volta. Negli studi Miraloop portiamo avanti  sperimentazioni sulla musica dub già dal 2013, quando uscì la prima compilation "Look Beyond, the Evolution of Dub", festeggiata da diversi posizionamenti in charts nazionali e non solo. Da allora non ci siamo mai fermati. Per raccontare la nostra idea di dub ovviamente dobbiamo prima dirvi brevemente di cosa si parla quando si parla di dub: da "dubbing" (traducibile più o meno come "riversando su nastro"), è il genere che nasce dai b-side strumentali dei dischi reggae negli anni '70, e poi si è evoluto come stile a sè. La nostra sperimentazione è cominciata con il prendere l'essenziale di questo genere e re-interpretarlo. Abbiamo preso il beat lento, il ballo in levare con la batteria "shuffle", i suoni delicati ma potenti sui bassi, e abbiamo portato questi elementi al di fuori del territorio reggae, reinterpretando il genere senza modificarlo strutturalmente. Quando abbiamo lanciato il primo singolo del progetto Ethiopia Ringaracka, che portava il dub su un territorio africano orientale condito di futurismo e magia nera, non immaginavamo dove ci saremmo spinti. Siamo andati in Africa, India, e da lì abbiamo  cominciato ad esplorare il genere in tutte le sue possibilità. Un'ulteriore intuizione è poi arrivata di conseguenza: giocando su questi mondi musicali abbiamo scoperto che oltre a volgere lo sguardo su territori sonori "geografici", cioè appartenenti a parti diverse del mondo, potevamo anche guardare territori sonori iconografici, e cioè non legati ad un preciso luogo geografico ma ad un iconografia, come poteva essere quella del cinema. Di questi mondi, il primo è stato il selvaggio west. Per tanti motivi, perchè è divertente, per la cultura cinematografica del nostro paese, perchè la prima demo di Red Plume ci ha esaltato e abbiamo chiuso gli studi 3 settimane solo per fare questo singolo al top.

Già dalle prime note vieni catapultato nel nuovo mondo, mentre il gioco musicale del dub tiene il tempo in maniera inesorabile. Red Plume è questa. 

Il primo disco downtempo/dub western è stato così Red Plume di Junio, singolo rilasciato da Miraloop  Spades (la nostra label elettronica sperimentale) e festeggiato da un numero 1 su Beatport, che è durato per più di una settimana.
Red Plume è un brano dub che ha tutte le caratteristiche dell'iconografia cinematica western, tra cui spiccano sicuramente le sonorità della chitarra distorta blues unite ai campionamenti delle percussioni tribali nordamericane. Il fatto che la chitarra viri sul metal è invece perfettamente in linea con la tradizione "spaghetti", ovvero come viene chiamato il western fatto a Cinecittà, in cui grazie a musicisti come Ennio Morricone la musica usata per dipingere scenari selvaggi si è spinta ben oltre il country, fino ad allora unico riferimento nella narrazione musicale del west.

Ma è in Bleeding Hut, secondo singolo western per Junio, dove la chitarra metal esce fuori in modo più evidente, con tanto di terzine e solo: un'apoteosi per il genere dub. Bleeding è di fatto un brano dub con la chitarra metal, e l'idea di applicare questa fusione al beat downtempo dell'elettronica è ciò che la rende una novità totale, poichè prima d'ora questo tipo di ricerca non era mai stata fatta. 

Nella copertina di Bleeding Hut potete godervi l'estetica western in una rappresentazione iconica vera e propria. Quasi simbologia: la polvere d'oro e le pepite, un tomahawk, legno, sangue. Quando parte la traccia basta chiudere gli occhi e alzare il volume. 

Bleeding Hut esce nell'aprile del 2018 in esclusiva su Beatport.com e scala la classifica reggae-dub-dancehall, portando le chitarre metal del selvaggio west in salsa cinematica a fare capolino su un territorio musicale solitamente dipinto di sole, spiagge e marihuana. La polvere prende il posto del Sole della spiaggia, che diventa un tramonto incandescente nel nuovo continente. Come in un film.

Ora l'etichetta Spades di Miraloop è ad un passo per rilasciare il primo disco interamente dub western dopo questi primi due singoli: si chiamerà Western Tales, e sarà il secondo LP dell'artista italiano (di Arezzo) Junio Fantoni, in arte Junio, che ha inaugurato la sua strada artistica percorrendo le giungle e i deserti dell'India e dell'Africa con il primo album Elephant Paw. L'artista ora è nel Nuovo Continente e vestirà i panni dello sporco cowboy per tutto il 2018. Il disco conterrà 12 bombe sporche, polverose e cattive ma allo stesso tempo intrise di magia. Bassi potenti con il tipico mood tranquillo e rilassato dei battiti lenti della musica dub. Oltre a Red Plume e Bleeding troverete tracce molto diverse fra loro, dalla sporchissima Dirty Club alla lunare Cheap Lady, dalla fiera Butch alla magica Sciaman.

E soprattutto non dovrete attendere troppo: l'album è stato terminato negli studi Miraloop in questi giorni. Aspettando Western Tales, vi auguriamo buone storie e...buon cinema.







           

 




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